Ok, forse stava rischiando un pochettino. Del resto, avvicinarsi ad un probabile avversario con quella tranquillità, senza avere ben chiaro nella testa ciò che avrebbe fatto in caso di attacco, non era certo il massimo. Anzi. L'avewr dato le spalle a quella ragazza, poi, non avrebbe avuto altro effetto che convincere quest'ultima dell'inesperienza del giovane dai capelli rosati.
Ma era davvero così inespero, quel Terrorista? Era davvero così sfrontato e sicuro di se al punto tale dall'esporsi completamente ad un probabile attacco?
Non c'è una risposta vera e propria. O meglio, non ce n'è una precisa. Diciamo che si può rispondere con un "nì". Già, perchè nonostante tutto era pur sempre un Terrorista, addestrato al combattimento, addestrato a non fallire. E soprattutto addestrato a non farsi ammazzare. E quella non era altro che una tattica atta a farsi sottovalutare, per poi non lasciare scampo all'avversario, con pochi attacchi, veloci e precisi. Una tattica... ma, diamine, esporsi in quel modo era da folli!
Ed una risata irruppe nel silenzio della cappella, risuonando più volte tra le mura di quell'infausto e polveroso luogo. Per fortuna che almeno nel sogno non era allergico alla polvere.
”Non sbaglia, molto probabilmente potrei incontrarla domattina senza riconoscerla minimamente. Ma è pur sempre buona educazione presentarsi quando si incontra qualcuno. Non trova?”
” Non è cortese, inoltre, voltare le spalle ad una persona. Specialmente se una giovane donna come me.”
Inarcò un sopracciglio. Dannazione, quella ragazza era fin troppo composta, raffinata nei modi. Per uno come lui, cresciuto nei vicoletti bui dei quartieri malfamati parlare con una persona del genere era davvero una tortura. Non perchè rappresentasse ciò che gli era mancato nell'infanzia. Semplicemente perchè era noioso. Maledettamente noioso.
"Non è cortese... oppure non è conveniente?"Ribattè immediatamente. Si voltò nuovamente verso la giovane con tutto il corpo, scrutandola attentamente. Portò le mani all'altezza delle spalle, tenendole piuttosto larghe e con i palmi rivolti verso l'altro, in una posa di teatrale rassegnazione.
"Viviamo in un mondo di guerre, paura, morte e distruzione. Un mondo in cui siamo stati privati perfino dei sogni. E lei mi viene a parlare di cortesia?"Rise leggermente, come quando un bambino di pochi anni fa una domanda sciocca, complice la sua ignoranza riguardo il mondo in cui vive. Ma quella ragazza conosceva bene la situazione del mondo, questo era certo. Del resto si trovava lì, nel mondo dei sogni, no? Quindi doveva essere un personaggio principale in quella storia, uno dei personaggi che combattono per la salvezza o per ridurre in schiavitù il mondo. Come lui, del resto. Ma a differenza del ragazzo, quella sconosciuta si aggrappava ancora a valori che, lo sapevano entrambi, non potevano più essere trovati.
Debolezza? O false speranze?
"La cortesia è sparita da un pezzo, Milady. Ora esiste solo la finzione. Ma se desiderate così tanto conoscere la mia identità, allora l'asseconderò."Sospirò leggermente, come scocciato, come se il presentarsi costasse un'enorme fatica. Anzi, a dire il vero un qualsiasi movimento costava un'enorme fatica a quel pigrissimo ragazzo.
Qualsiasi movimento che non fosse il combattere, ovviamente.
"Sono un Terrorista, un terrorista della fazione Prometheus. E qui su Onyria può chiamarmi Agony."Aaah, odiava utilizzare quel nome. Lo sapeva bene, ewra importante usarlo, perchè le sua identità sarebbe rimasta celata e bla, bla, bla. Ormai sapeva a memoria quel discorsetto, per tutte le volte che aveva dovuto sorbirselo durante l'addestramento. Eppure, detestava ammetterlo, quel nome gli aveva salvato la vita un'infinità di volte, visti quei dannatissimi soldati dell'S3 che gironzolavano per Onyria.
"Cosa farà, ora? Mi ucciderà?"Ora vi era solo sarcasmo nella voce. Il sarcasmo di chi sa di avere qualche asso nella manica. Il sarcasmo che solo uno sfrontato come lui avrebbe potuto tirare fuori in un momento come quello.
"Può provarci, se vuole. Ma non le garantisco nulla."In sintesi: "se mi attacchi vacci giù pesante perchè sono un osso duro". Già, il succo del discorso del giovane è proprio questo.
Le braccia rimasero immobili lungo i fianchi, mentre i rubini incastonati negli occhi di quel dragone sulla sua spada sembrarono scintillare sotto la pallida luce notturna.
Chiedevano sangue.