Mattina, molto presto, saranno state come minimo le dieci e mezza, un orario improponibile per alzarsi dal letto. Ma la vita è dura e bisogna pur raccimolare qualche soldino per comprare il cibo, no? In fondo sarei dovuto uscire di casa, salutare quella stupenda giornata uggiosa e grigia, pensare a un buon piano, metterlo in atto e tornare a casina con il portafoglio nuovamente gonfio di belle banconote fresche, fresche di guadagno.
A volte quando mi sorprendevo a fare questi ragionamenti da povero lavoratore, con un impiego malpagato mi veniva da chiedermi se ci credevo veramente o se era soltanto la forza dell'abitudine. Mistero. In fondo sapevo che in un certo qual modo ero un parassita della società, ma che ci volete fare: la crisi, la politica, il prezzo del pane, l'inflazione della carne... Ognuno si arrangia come può.
Obbiettivo della giornata: il centro commerciale, tanta gente,tanti portafogli, tante vie d'uscita.
Aprii il mio ben modesto guardaroba, anche abbastanza monotono, ma giacca e cravatta erano uno status symbol e poi ero dannatamente figo vestito da dirigente o cose del genere.
Poco dopo
Arrivai al supermercato e mi diressi a colpo sicuro verso il terzo piano: negozi più importanti, prezzi più alti, gente più ricca. Era una semplice equazione matematica il cui risultato mi vedeva sempre con qualche soldo in più e loro qualcosa meno: l'equilibrio.. Bisogna sempre mantenere l'equilibrio.
Arrivato al terzo piano avevo raccimolato quattro portafogli, due orologi d'oro e tre cellulari, per poco anche un computer portatile lasciato incustodito: Carlito sarebbe stato comunque felice di piazzarmi quella roba. Si, Carlito era il mio ricettatore e sfortunatamente non potevo farne a meno visto che dal fruttivendolo difficilmente ti cambiano un cellulare o un orologio per un sacchetto di frutta. Non che abbia mai provato, ma quel poco di buon senso che mi rimaneva mi suggeriva che sarebbe stato così.
Mi diressi al bagno del terzo piano per separare la crusca dall'oro, buttare i portafogli, valutare i cellulari e tenere soltanto quello che valeva la pena: non potevo certo riempirmi delle borse di cianfrusaglie appena sottratte a dei poveri malcapitati, sarebbe stato sospetto. E scomodo.
Fortuna vuole che io debba essere perseguitato dalla sfortuna e da idioti collaboratori dell'EOLO. Ora vorrei proprio sapere perchè un tizio dovrebbe voler mettersi a sparare così senza motivo, senza preparazione, senza supporto e senza un adeguato piano di fuga. O sei imbecille, che probabilmente è l'opzione più corretta, oppure hai deciso di rovinarmi la giornata. Il che implicherebbe che sei un imbecille, ma poi non potrei pormi domande senza senso e... Basta cavillare, mi tocca intervenire e mettere a posto la situazione.
-Perché, io mi domando che ho fatto di male nella mia vita passata, presente o futura, per meritarmi queste sciagure? Ti sto sulle balle? Mi odi?-Boffonchiai tra me e me mentre riponevo il maltolto nelle tasche della giacca e mi preparavo a fare qualcosa per quel poveraccio e i miei compagni EOLO che sicuramente entreranno inadeguatamente in azione.
Aprii la porta del bagno giusto per trovarmi davanti una guardia: e mo? Come esco dal bagno? Una azione di salvataggio che si rispetti mi obbliga a uscire, oppure... Beh oppure facciamo entrare lui. In fin dei conti che festa è senza invitati?
Mi appostai dietro la porta e iniziai a far rumore, bussare e boffonchiare, abbastanza perchè il bel soldatino venisse a controllare, ma senza dare troppi sospetti in modo che venisse da solo.
Le azioni seguenti si sarebbero svolte nel seguente modo: la guardia serebbe entrata, spavalda e sicura di liberarsi dell'impiccio terrorista per un po'. Io avrei chiuso lentamente e silenziosamente sa porta, tanto nessuno guarda mai dietro le porte. E successivamente un bel colpo con il manico della pistola all'altezza della nuca per mandarlo nel mondo dei sogni. Facile, sicuro e se mi avesse scoperto gli avrei sparato, ero più veloce e pronto a farlo, mentre lui inizialmente sarebbe rimasto sorpreso e non avrebbe certo sparato così bellamente su un civile. Il mio potente silenziatore avrebbe fatto il resto: nessun rumore, nessun sospetto e un vestito nuovo, nuovo da poliziotto per le mie serate di trasgressione con qualche ragazza. Anche se per ora mi sarei limitato a prenderne il posto per salvarmi la pellaccia e magari dare una mano a tutti gli altri.